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lunedì 7 novembre 2016

STAVOLI ORIAS - PRATO CARNICO (UDINE) 4/2/16

Fa molto freddo, l'aria è tersa e secca ma il sole non riesce a mitigare le gelide temperature. Non avendo voglia di sciare e non avendo molto tempo a disposizione, approfitto per intraprendere una semplice passeggiata in Val Pesarina, volta a raggiungere un sito tra i più autentici e significativi, dove un villaggio alpestre è stato sapientemente ed accuratamente ripristinato, conservando e riproponendo le tipologie abitative tipiche della Carnia.
Il bosco abbraccia gli stavoli, regalando degli squarci pittoreschi; la neve, non caduta ancora in abbondanza, spolvera le creste e le zone meno solatie, evidenziando i ricami rocciosi delle vette; il silenzio assoluto regna in questi posti, dove, quasi al termine della mia salita, ad Orias, vengo accolto con discrezione da 2 bei caprioli, che mi scrutano e vigilano sul mio procedere. Ci guardiamo incuriositi vicendevolmente: non ci temiamo! E' bellissimo ed emozionante, ma dopo un po' si ritirano nel fitto bosco. Chissà, forse mi avranno seguito silenziosamente durante l'ultimo strappo, che mi condurrà a Sopravalle, idilliaco angolo al cospetto delle sovrastanti Dolomiti Pesarine.
All'imbrunire raggiungo il fondovalle, dove antiche testimonianze della vita della comunità raccontano di un passato fatto di sacrifici ed isolamento. Le luci illuminano il campanile pendente di Prato Carnico, dove concludo quest'uscita tra le memorie storiche della comunità valligiana.
Buon cammino,
Giuliano












lunedì 24 ottobre 2016

TEMNICA (SLOVENIA) 19/12/15
Concludiamo l'anno escursionistico in occasione di un splendida domenica invernale, scegliendo come meta un angolo recondito e poco conosciuto del Carso di Comeno (Slovenia), ricco di spunti storici e culturali, che ci apprestiamo - con questa escursione - a sviscerare.
Il tracciato dell'antica ferrovia militare asburgica, che correva sull'altopiano durante gli anni degl'aspri combattimenti delle 12 Battaglie dell'Isonzo, rappresenta il leit motiv, tant'è che c'incammineremo lungo buona parte del suo tracciato, oggi solo in parte superstite. Innumerevoli doline, che tradiscono l'autentica origine carsica della zona, affiancate da altrettanti avvallamenti circolari, che evocano gli scoppi di granate e bombe durante la Grande Guerra, una vegetazione giovane ed esuberante, che certifica il progressivo abbandono dei pascoli, e gli sparuti quieti e raccolti villaggi dell'Altopiano rappresentano gli elementi caratterizzanti di questa interessantissima escursione. Le case dei villaggi, molto spesso, ad un occhio attento e conoscitore della storia di questi luoghi, raccontano della stagione comunista, dei suoi figli più illustri diventati artisiti e letterati, nonchè della comunità di agricoltori, gelosa e preziosa conservatrice di conoscenze, tradizioni ed usanze di queste contrade.
Ad accompagnarci sarà il silenzio totale; non incontreremo nessuno lungo il nostro cammino, se non nei villaggi toccati; e ci chiederemo, riposandoci seduti nel piccolo campo sportivo di Temnica, all'imbrunire, quanti altri tesori questo territorio nasconda, com'è possibile respirare oggi tanta tranquillità in luoghi dove 100 anni fa si moriva crudelmente, e quale sarà il futuro di quest'area, che vorremmo rimanesse identica anche per chi ci succederà.
Buone Feste,
Giuliano.-

















domenica 16 ottobre 2016

BOROVNICA (SLOVENIA) 25/3/12

E' il primo fine settimana di Primavera e decidiamo di portarci a Borovnica, piccolo paese ai margini della piana di Ljubljana, circondato dai colli ubertosi e freddi delle ultime propaggini montuose carsiche. Ci siamo passati già diverse volte ed io sono sempre rimasto affascinato dai resti dell'antico viadotto ferroviario, che sovrasta il borgo: d'obbligo, pertanto, una doverosa sosta! 
La piana è spesso avvolta da nebbie e foschie, segno inequivocabile di un clima continentale e di una zona particolarmente umida, caratterizzata dalla permanenza delle acque provenienti dai colli circostanti, che vi stazionano e che, in passato, creavano un'insalubre palude.
Attorno a Borovnica si sviluppa un interessante percorso, che porta a scoprire una serie di pittoresche cascate dal nome non invitante: Pekel, che indica il diavolo. Come spesso accade, nella cultura slovena, si è soliti indicare con questo nome luoghi o siti di particolare inaccessibilità ed isolamento. Già nel secolo scorso, comunque, si conosceva la bellezza del posto, tant'è che si provvide a facilitarne il raggiungimento, creando i primi sentieri, successivamente riammodernati ed implementati. La pace, la solitudine e la bellezza del bosco è enorme ed il giro risulta, così, decisamente remunerativo.
Non occorrerà riferire, che anche stavolta, ci siamo dilungati a tal punto, che siamo rientrati a Borovnica all'imobrunire: ma ne è valsa la pena!
Buona visita,
Giuliano













domenica 2 ottobre 2016

BERCHTESGADEN (GERMANIA) 3-4/9/16

L'"enclave" austriaca in territorio tedesco, al margine delle Alpi Bavaresi, presenta ineguagliabili valenze paesaggistiche ed interessanti attrazioni storiche, dietro alle quali si celano racconti, particolari e curiosità sconosciuti ai più, che rendono oltremodo accattivante il viaggio all'estremo SE della Germania.
Accade, così, d'inerpicarsi per una strada montana sino ad un alpeggio, brutalmente e repentinamente modificato in un quartier militare ed amministrativo da parte del figlio più discusso del Novecento, Adolf Hitler. Poi, per rendergli omaggio in occasione del suo 50° compleanno, si pensò di toccare l'apice dell'ingegneria civile, realizzando in tempi ravvicinatissimi un'opera d'alto valore infrastrutturale: una strada di km 6.5 doveva inerpicarsi lungo le ripidi pareti del Kehlstein, per avvicinarvisi alla vetta: lassù doveva sorgere una residenza inespugnabile, in un punto fantastico, impareggiabile per i panorami e per l'integrità ambientale. Anzi, per non deturparne il paesaggio con il tracciato della strada, si pensò di farla arrivare sino ad una quota sottostante la vetta: da lì, mediante un lungo tunnel ed un ascensore, si sarebbe pervenuti all'interno della casa-residenza.
Tuttavia, non essendo stato personalmente coinvolto nella progettazione del regalo, il beneficiario disdegnò a tal punto il pensiero che vi venne poche volte.
Altrettanto suggestiva è, poi, la navigazione sulle pulitissime e turchesi acque del Königsee, splendido invaso sovrastato dalle aguzze vette dello Steinernes Meer (Alpi Bavaresi). La vegetazione lussureggiante, le rocce incombenti, le cascate degl'immissari, l'eco delle montagne e l'idilliaca chiesa di Sankt Bartolomä rendono anche quest'escursione di prim'ordine.
Diversi altri tesori naturalistici, culturali e storici sono presenti nelle vallate, nei centri idilliaci e sulle vette di questa regione, inclusa nel Berchtesgadener Naturpark, il Parco Naturale più grande della Baviera. S'impone, quindi, un'ulteriore visita, dedicata alle altre emergenze che la pittoresca zona offre!
Eine angenehme Reise Euch alle!





mercoledì 31 agosto 2016

TOLMIN (SLOVENIA) 25/1/15
Insospettabili testimonianze belliche si celano nei boschi del Mengore, l'altura della Valle dell'Isonzo non lontana da Tolmin e teatro di epici scontri tra le truppe asburgiche e quelle grigioverdi, che si contesero sanguinosamente queste terre cento anni fa. Sentieri appartati consentono d'inoltrarsi nella selva e di raggiungere interessanti testimonianze, che "raccontano" anche degli stratagemmi escogitati dai militari, per sopravvivere in un terreno così inospitale. Il Mengore, però, non è soltanto guerra: la vetta della cima prealpina ospita una chiesa, recentemente restaurata, sulla cui facciata una targa fa riportare il pensiero a 300 anni fa, allorquando queste zone vissero la riottosa Rivolta dei Contadini Tolminotti, soffocata nel sangue, a Gorizia, all'inizio dl Settecento.
Borgate semplici e silenziose sorgono ai piedi del Mengore, da cui ci si allontana vieppiù, rasentando una zona di villeggiatura estiva e raggiungendo l'Isonzo, che scorre turchese, insinuandosi tra le vette circostanti. Tolmin è un centro storico, sorvegliato dai ruderi di un castello millenario, che sorge alla confluenza del Torrente Tolminka nell'Isonzo. Case popolari, una chiesa ed il Palazzo dei Coronini ne caratterizzano il tessuto. Vecchi mulini e segherie, oggi abbandonati, sorgono lungo la Tolminka, che scorre prossima la raccolto e commovente cimitero di guerra, ove riposano i caduti asburgici feriti mortalmente sulle montagne circostanti. La natura con le sue splendide architetture, i vivaci colori e la perenne curiosità scatenata dallo scorrere dell'acqua in una gola, costituisce l'ultimo richiamo di questo affascinante itinerario: le Gole della Tolminka, con il susseguirsi di pontili, scale intagliate nella roccia, gallerie e belvedere, non dovrebbero essere tralasciate, cosiccome la spettacolare visione d'insieme dall'ardito Ponte del Diavolo, sopra alla forra. L'antica e stretta strada carrozzabile che sale alle frazioni sparse di Cadrg è quella tuttora percorsa dai malgari e dai casari, che, in quota, producono il saporito formaggio di Tolmin, degno coronamento a questo appagante giro!
Buona camminata,
Giuliano.