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giovedì 14 settembre 2017

MALTA (AUSTRIA) 12/6/16
Ritorno, dopo diverso tempo, in uno dei luoghi più affascinanti della Carinzia/Kärnten: l'invaso artificiale di Malta, stretto tra le superbe cime dei Tauri. Sono senz'altro la diga a più alta quota dell'Austria nonchè la sua imponenza ad attirare l'attenzione e la curiosità dei molti visitatori, che, per giungere sin quassù, tra le alte vette dei Tauri, risalgono l'ardita Strada Alpina della Valle di Malta, a pedaggio.
Giunti in cima, il panorama è straordinario, con la portentosa diga, che delimita il turchese invaso, stretto tra le spoglie cime rocciose sovrastanti. Entrare nella struttura, poi, svela un complesso e delicato congegno fatto di attente e scrupolose misurazioni, d'incastri di geometrie e di sfide ingegneristiche all'avanguardia.
E', senz'altro, un altro modo, originale, di vivere la montagna!
Buona visita,
Giuliano.-





lunedì 3 aprile 2017

RAMAZZASO (UDINE) 21/1/16


E’ un autentico “tuffo nella storia”, quello che si fa nell’Alta Valle del But tra Cercivento e Paluzza. E’ un freddo pomeriggio d’inverno, assolato e l’aria è tersa. E’ l’occasione, per approfittare e trascorrere qualche ora alla scoperta di un angolo isolato e poco conosciuto della Carnia, dove da tempo mi ero prefissato di andare. Così, da Cercivento costeggio la roggia, che alimenta la Farie di Checo, l’antica fucina visitabile durante la bella stagione, ed intraprendo il percorso storico-naturalistico del Bosco di Museis, caratterizzato da una rustica struttura ricettiva, da una chiesetta, dalle attrezzature dei taglialegna e, più in là, da un rustico stavolo. In poche centinaia di metri ci si addentra, anche mentalmente, in un tempo andato, dove la vita scorreva dettata dalle regole della natura e delle stagioni. Altissimi abeti intervallati da faggi e frassini contornano il percorso, maestosamente. Vecchie costruzioni rurali sono in preda al passare del tempo oppure stanno ritornando a nuova vita, grazie all’intervento dei proprietari, che li ripristinano nella loro funzione d’uso. Si raggiunge, così, l’alveo del Torrente But presso la centrale idraulica e l’antica Torre del Moscardo. Stupenda è la visione della Creta di Timau, che sbarra lo sguardo verso l’Austria, ricoperta nella sua parte sommitale da un candido manto bianco, che le dona un aspetto fatato.
Proseguo, immerso nella solitudine e nella tranquillità del bosco, risalendo ripidamente il costone e seguendo le antiche tracce della vecchia mulattiera lastricata per Ramaças/Ramazzaso, antichissimo e minuscolo borgo abbarbicato tra i boschi, alto sul fondovalle. Oltrepassata la condotta forzata, si risale verso degli stavoli immersi nel bosco, sinchè si giunge ad una “schiarita”, ove sorgono le poche case in pietra che compongono il villaggio. L’atmosfera è a dir poco idilliaca; da un camino fumante fuoriesce un rivolo di fumo, che testimonia l’abitabilità dei rustici ed il freddo pungente. Una piccola cappella, dedicata alla protettrice dei viandanti, accoglie gli escursionisti. Un recinto in legno delimita i prati dei casolari di Ramazzaso: scelgo il punto migliore per fotografare il luogo immerso in una pace ed in un contesto, che paiono davvero essere fuori dal tempo: un simpatico cane mi si avvicina, mi annusa e si sofferma a guardarmi, per poi correre sul prato, quasi a dirmi, che lo sta sorvegliando. Ridiscendo e mi porto a Paluzza, dove, scoprirò la vecchia scuola di Casteons, un piccolo edificio tradito dal passare del tempo, dove chissà quanti scolari carnici avranno studiato!
Buona visita,
Giuliano.-

Per vedere la documentazione in formato ingrandito >> cliccare qui <<











domenica 19 febbraio 2017

RIFUGIO GRAUZARIA (UDINE) 9/8/14
Esploriamo la Val Aupa, scegliendo un percorso molto interessante, che conduce a visitare uno tra i più bei rifugi delle Alpi Carniche, il Grauzaria.  L'escursione consente di accostarsi dapprima al bosco umido, poi alla faggeta e, da ultimo, alla vegetazione delle rupi, ammirando, usciti dal bosco, la mole impressionante delle torri della Grauzaria. Belli sono i panorami sulla Val Aupa e sulle montagne circostanti, cosiccome interessante è la sosta intermedia a Casera Flop, dove si apprende di un'attività - la pastorizia - oggi abbandonata. Egregiamente accolti dal gestore del Rifugio Grauzaria, proseguiamo l'escursione, salendo a Sella da la Gjaline, passo che mette in comunicazione l'Alto Friuli (Moggio Udinese) con la Carnia (Paularo). Assai interessante si rivelerà la digressione ala Sella Nuviernulis, uno degl'angoli più selvaggi del comprensorio, dove le abetaie, paurosamente devastate dalle nevicate fanno posto ai mughi e, poi, alle ghiaie. Segni inconfondibili dell'attività bellica rimandano la mente alle vicissitudini dei combattenti durante la Grande Guerra; ma, per fortuna, inusuali e stupende fioriture ingentiliscono, oggi, l'ambiente di questi appartati luoghi.
Buon cammino,
Giuliano


















sabato 4 febbraio 2017

BARI   20/9/15

Ultima tappa del nostro viaggio in Basilicata è il Capoluogo della Puglia, Bari, che si raggiunge via ferrovia dopo un interessante viaggio attraverso l'assolato Altopiano delle Murge. Il luogo, da me visitato più volte in precedenza, presenta, oggi, un volto decisamente più rassicurante, essendo state le strette androne di Barivecchia, fulcro di mai estirpate attività illecite da queste liberate. Incamminarsi per le anguste vie, che riservano scorci sull'abitato tipico dell'antica città, ricche di fascino e suggestione, significa approciarsi alle più significative testimonianze dell'architettura romanica dell'Italia Meridionale, che segnatamente negli edifici religiosi e nel possente castello trovano la loro più genuina ed alta espressione. Un sovrapporsi di testimonianze architettoniche ed archeologiche racconta il secolare e stretto legame di questa comunità con il mare, dal quale da sempre, ha ricavato le sue fonti di reddito. Risaputo è il nesso del toponimo con San Nicola: visitare il duomo e l'attiguo museo permette di apprendere degl'interessanti particolari su questa particolarità della storia cittadina. La cultura, però, a Bari non è unicamente correlata al passato: il Teatro Petruzzelli, posto a ridosso delle rive, parla di un'autentica tradizione, bruscamente interrotta da un devastante incendio doloso occorso alla fine del 20° secolo: la riapertura del medesimo è un indubbio segno della vivacità culturale barese.
Ci congediamo dal Mezzogiorno, con l'intento di ritornarvi presto, visti gli innumerevoli spunti paesaggistici, storici e culturali che esso offre e che, limitatamente al Materano, ho cercato di descrivere più puntigliosamente possibile in questa relazione di viaggio "a puntate"!

Giuliano









giovedì 19 gennaio 2017

ISLANDA 21-27/8/14

L'ultima tappa di quest'affascinante viaggio nell'estremo Grande Nord è la più settentrionale capitale europea, l'islandese Reykjavik, adagiata in un golfo protetto del Mare di Groenlandia (Oceano Atlantico), nell'estremo SO dell'isola. Affacciata su un porto naturale sempre libero dai ghiacci, Reykjavik è il più grande centro abitato del Paese e presenta un aspetto tipicamente moderno. Il mare compenetra ogni parte della vita della città ed è estremamente suggestivo incamminarsi sia per le vie della linda città sia lungo le rive, osservando lo sky-line della Capitale, giungendo sino al porto, dove le imbarcazioni si dipartono per delle escursioni nell'Oceano Atlantico, sia dove si respira la vita dura dei pescatori indomiti, che rientrano dal mare aperto. Piccoli ma accoglienti locali consentono ai visitatori di assaporare la cucina islandese, che, specie lungo la costa, è essenzialmente a base di ottimo pesce, nonchè, colloquiando con i disponibili ed indaffarati gestori, di apprendere le storie di vita della città.
Giovani, adulti e pochi anziani popolano le vie della città, sfidando il freddo vento che sferza sottilmente Reykjavik: è uno dei volti autentici del Grande Nord. E' del più vivo interesse, poi, raggiungere per vie secondarie, dove non è difficile scambiare un dialogo con i curiosi autoctoni, i luoghi topici della cultura e della storia della città: su tutte, certo, l'immensa cattedrale, alta su un promontorio dominante il centro, cosiccome i palazzi governativi e l'elegante e sobria Höfdi a ridosso della riva del mare, dove si tenne il summit Reagan-Gorbacev nel 1986, un'importante pagina del confronto tra le Superpotenze sul tema del nucleare.
L'Islanda, "l'isola di ghiaccio dal cuore di fuoco", ha catturato, con i suoi paesaggi, le sue storie e le sue peculiarità, parte di me: impossibile ripartirne affatto nostalgici, ovvero non considerare di ritornarvi.

Goda Ferd, Island!







domenica 8 gennaio 2017

CRNI KAL (SLOVENIA) 10/12/16

Terminiamo l'anno escursionistico, percorrendo la traversata dei borghi della bassa e media Valle del Risano, uno dei temi delle nostre uscite.
Il percorso, lungo, ma non faticoso, permette di approcciarci a diversi motivi d'interesse storico, naturalistico e culturale, che sono perlopiù poco conosciuti, ma che destano il più vivo interesse. Il 900, ad esempio, si fa subito "vivo" con le testimonianze della "linea Morgan" e della "Ferrovia Parenzana", il Medio Evo, invece, lascia le sue tracce specialmente a fine tappa, quando un imponente fortilizio ed un antico villaggio raccontano di quei tempi; la civiltà contadina, invece, ci accompagna lungo tutto il cammino, presentandoci le sapienti opere di adattamento del terreno, qui fertile, alle redditizie coltivazioni della vite e dell'ulivo. Sono, queste, tutte storie correlate allo scorrere del Fiume Risano e della sua penetrabile valle, che hanno permesso, nel corso della storia, l'insediarsi di comunità, popolazioni e famiglie, non sempre convissute in pace e prosperità. E' la storia del Risano, che oggi noi idealmente ripercorriamo, seguendolo lungo i suoi suggestivi meandri.

Buon cammino e Felici Feste!